AECA, CON L’UGC DI BOLOGNA, ORGANIZZA LA MOSTRA SUB TUTELA DEI SULLE VICENDE DEL BEATO ROSARIO LIVATINO

Presso la Corte d’Appello della Dotta dal 3 al 14 Ottobre 2023, la Mostra è gratuita e ad accesso libero su prenotazione.

Progetto pensato per gli studenti delle Scuole Superiori e della Formazione Professionale la mostra vuol far conoscere la figura di Rosario Livatino, Magistrato Siciliano che ha operato per tutta la sua carriera nell’agrigentino, ucciso dalla mafia nel 1990, a soli 37 anni.

L’esposizione prevede un percorso diviso in quattro sezioni con testi, immagini, video e un audio che rievoca l’agguato e che introduce al percorso.

La prima sezione è dedicata alla formazione personale di Rosario Livatino ed al contesto sociale ed umano in cui è cresciuto e vissuto. È quindi riportata la sua biografia e sono sviluppati temi centrali quali: l’educazione familiare, la sua formazione religiosa, il contesto storico in cui è vissuto con particolare riguardo alla presenza mafiosa, la sua profonda umanità, che lo portava a rispettare sempre e comunque anche i peggiori malviventi, senza ombra alcuna di giustizialismo.

La seconda sezione è dedicata alla figura di Livatino come magistrato ed alla sua concezione del magistrato quale operatore di giustizia. Sono, inoltre, spiegati il particolare contesto storico-criminale entro il quale Livatino era chiamato ad operare ed il contesto normativo allora esistente, quando le armi a disposizione degli inquirenti per combattere la malavita in genere e la mafia in particolare, erano ancora piuttosto spuntate, mancando strumenti fondamentali. È, infine, esplicitato come, al difficile contesto sociale ed alla scarsità di mezzi, egli abbia risposto mettendo tutta la sua intelligenza, la sua passione, il suo impegno ed il suo estremo rigore professionale nella ricerca della verità e della giustizia, al servizio del bene comune, tanto da attirare l’attenzione dei mafiosi, che decisero di eliminarlo.

Rosario Livatino è stato beatificato il 9 maggio 2021. La terza sezione è dedicata al martirio ed alla causa di beatificazione, ma si riferisce anche di Piero Ivano Nava, una persona che casualmente ha “ha visto tutto” e che è stata testimone chiave nei processi per l’assassinio del giudice e che, avendo scelto di testimoniare contro la mafia, ne ha avuto la vita sconvolta ed è tutt’ora costretto a vivere sotto copertura. È illustrato, in particolare, quale fu il movente specifico che indusse la mafia a decidere di eliminare il giudice Livatino e sono descritte le modalità esecutive dell’assassinio; sono, inoltre, ripercorse le varie fasi del processo canonico: dalla fama di martire, all’evidenza che il martirio era avvenuto “in odium fidei”, sino alla cerimonia di beatificazione.

Nella quarta sezione, infine, si dà atto dell’eredità lasciataci da Livatino. Dall’importante ruolo della Chiesa nella resistenza alla mafia alle testimonianze di donne e uomini che in vari modi hanno conosciuto ed incontrato Rosario Livatino. Inoltre, le riproduzioni di due lettere, l’una scritta da uno dei mandanti dell’omicidio, Salvatore Calafato, l’altra scritta da uno degli esecutori, Domenico Pace (entrambe commoventi e segno di un singolare, non comune pentimento ).

La Mostra è rivolta alla cittadinanza tutta, con un’attenzione particolare agli studenti delle ultime classi delle Scuole Superiori e dell’ultima classe della Formazione Professionale. Composta da trentacinque pannelli con testi ed immagini, nonché due video, la visita all’esposizione, della durata di poco più di
un’ora, sarà guidata da un operatore del diritto (magistrati, ex magistrati, avvocati) illustrandola con sapere particolare e disponibile a rispondere a domande o curiosità sulla vicenda.

L’accesso alla Mostra sarà possibile per singole classi di studenti, accompagnati da almeno un insegnante.

Al fine di dare risonanza alla visita della mostra e di approfondire gli spunti di riflessione che ne sono scaturiti, saranno organizzati, durante l’Anno Scolastico 2023/2024, incontri sui temi della legalità e della giustizia con magistrati ed ex magistrati, presso gli istituti scolastici e, o, formativi che hanno aderito al progetto e che lo richiederanno.